Le ragioni dello Stato Veneto, la ragione d’esistere (D.Lgs 212 - 2010)

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Le ragioni dello Stato Veneto, la ragione d’esistere (D.Lgs 212 - 2010)

Riportiamo per intero un articolo/intervista tratto dal sito InValdadige Blog nel quale vengono esposte “Le ragioni dello Stato Veneto, la ragione d’esistere” in una intervista rilasciata alla redazione.

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La riscoperta dello Stato Veneto: intervista con una dei “Serenissimi” sul perchè la Repubblica Veneta dovrebbe risorgere dalle sue ceneri.

 

(Autorità Nazionale Veneta al lavoro in riunione)

 

«Esulta l’angusta città di Venezia, unico albergo a dì nostri di libertà, di giustizia, di pace, unico rifugio de’ buoni, e solo porto a cui sbattute per ogni dove dalla tirannia, dalla guerra possano riparare a salvezza le navi degli uomini che cercano condurre tranquilla la vita: città ricca d’oro ma più di nominanza, potente di forze ma più di virtù, sopra solidi marmi fondata, ma sopra più solide basi di civile concordia ferma ed immobile, e meglio che dal mare ond’è cinta, dalla prudente sapienza de’ figli suoi munita e fatta sicura.»
(Francesco PetrarcaEpistole, Seniles, Lettera a Pietro da Bologna 4 giugno 1364)
Buongiorno, amici della Valdadige, Veneti e non che ci seguite da oltre Confine: come sapete mai detto fu più azzeccato di “L’occasione fa l’uomo ladro”, ed imbattutici in un Veneto autodeterminato, dopo qualche chiacchiera (per inciso e per dovere di cronaca: il signor Mario Furlan di Verona, senza il quale non ci sarebbe mai stata questa intervista) ci è stato chiesto se davvero avessimo voluto sapere le ragioni dello Stato Veneto, la ragione d’esistere; e come no, abbiamo risposto, anzi vorremo proprio una bella intervista, si può? Dopo uno stretto giro di consultazione il CLN Veneto ha acconsentito alla nostra richiesta (si noti la forma già statuale per una semplice richiesta) e siamo entrati così da Veneti ma non autodeterminati, perciò Veneti Italiani, in una roccaforte dello Stato Veneto: la nostra emozione è grandissima perchè, ci perdonino tutti, questa intervista è completamente diversa da quelle fino ad ora fatte sul territorio; qui si tratta di entrare da giornalisti stranieri in uno Stato straniero, per ora amico per il nostro diritto di nascita di Veneti, ma non in buoni rapporti con l’Italia, Stato a cui formalmente apparteniamo per nascita. Sono cose che verranno spiegate nell’intervista: vogliamo subito chiarire che il sito http://www.invaldadige.it è apolitico e ha condotto queste domande con, si spera imparzialità e giudizio super partes, facendo anche l’Avvocato del Diavolo dello Stato Italiano. Non saranno accettate accuse di simpatie politiche: questo è un chiarimento. Che vi sia interessante per voi leggerlo quanto per noi scriverlo. Buona lettura, amici.

 


(InValdadige): “Buongiorno, siamo qui a conoscere finalmente il CLN VENETO e liberarci di tutti i dubbi e falsi miti legati a questo comitato: stiamo intervistando Patrizia Badii, uno dei componenti dell’Autorità Nazionale Veneta emanata dal Comitato di Liberazione Nazionale Veneto e Responsabile Nazionale della difesa e dei GIR. Ci vuole spiegare inanzitutto cosa siano i GIR?”

(Patrizia Badii): “Sono i Gruppi Intervento Rapido: se una persona con annesse proprietà si pone sotto lo Stato Veneto e lo Stato Italiano che noi qualifichiamo come occupante (-del perchè ce ne occuperemo dopo, ndR-) cerca di entrare con la forza, sia con Carabinieri che con Guardia di Finanza noi interveniamo subito con azioni non-violente, semplicemente illustrando loro la legge. Tendo a sottolineare che, in caso di arresto, ci poniamo come prigionieri di guerra come tra due stati sovrani, che non viene mai esercitata violenza da parte nostra e di come la cosa sia perfettamente legale a livello giuridico.”

(IV): “Poichè parlate di Autorità Nazionale Veneta sorge un dubbio: Vi siete ispirati alla forma di Governo della Repubblica di Venezia Serenissima?”

(P.B): “Certamente. Qual è la nostra missione? Rivendicare di nuovo la sovranità perduta della Nazione Veneta, i territori della Serenissima Repubblica di Venezia, un modello che ricordiamo è stato innovativo e mai superato in 1100 anni di Storia.”

(IV, maliziosamente): “Anche lo Stato do Mar, l’Impero marittimo fino a Cipro e Turchia?”

(P.B, ride): “Ovviamente nell’ era moderna sarà difficile, ma vogliamo recuperaro lo Stato d’ eccellenza della Serenissima, dove la forma maniacale di Stato fu plasmata a tal punto che il Doge per primo non potesse non sottostare a delle regole. Nell’ attuale Autorità Nazionale Veneta uno vale uno, nessuno vale più dell’ altro: questo ci consente l’ equità di scelta ovvero semplicemente la maggioranza porta avanti l’idea o il progetto e la minoranza no, senza ulteriori passaggi, ripescamenti e brogli. Oltretutto un ritorno allo Statuto della Serenissima darebbe una grandissima trasparenza perchè le assemblee sarebbero consentite a tutti.”

(IV): “Come vediamo, le cose sono molto più formate e molto più avanzate di qualche “sbombolettata” sui muri, perciò facciamo un passo indietro: cos’ è il Comitato di Liberazione Nazionale Veneto (che d’ora in avanti verrà chiamato CLN Veneto, ndR) ?”

(P.B.): “Il CLN Veneto è al momento un traghettatore: un’ entità che è nata dal Diritto internazionale applicando le Leggi sull’ Autodeterminazione dei Popoli e la Decolonizzazione dallo Stato Invasore. In questo momento sta portando il popolo verso la Nuova Repubblica Veneta, lo Stato veneto.”

(IV): “In questo non vi è più di una eco del cavouriano ‘fatta l’Italia bisogna fare gli italiani’? Non vorremmo offendere.”

(P.B.): “Assolutamente no, il popolo Veneto esisteva prima dello Stato italiano ed esiste ancora. Bisogna solo farlo rendere conto che non deve più nulla allo Stato occupante italiano e riconoscersi come Veneto, facente parte di un’ altra Nazione che non è quella Italiana.”

(IV): “Ci perdoni ma dobbiamo insistere: e se una minoranza di popolo del Veneto, all’ indomani dello Stato Veneto, si riconoscesse come italiano?

(P.B.): “Questo è il problema delle lotte di liberazione ma così come quelle di conquista che abbiamo subito: vi sarà una minoranza in disaccordo ma sarà solo un adeguamento naturale. Ma per ora è più una minoranza chi vede bene lo Stato Italiano.”

(qui una slide che mostra un organigramma con l’attuale organizzazione del CLN Veneto: la signora Badii si esprime spesso in serate e in confronti tv per cui né è molto fornita, per nostra fortuna)

(qui sotto una slide sul principio di autodeterminazione e liberazione del Popolo Veneto, già esistente ma non cosciente del suo essere popolo e Nazione, secondo il Cln Veneto)

(P.B): “Potrei comunque assicurare che dopo sei mesi di cittadini Veneti in Stato Veneto nessuno tornerebbe più indietro.”

(IV): “Non sorge un problema nel momento in cui non siete gli unici a rivendicare uno Stato Veneto ma siete più movimenti, anche se ammetto che le Vostre credenziali sono le più ‘pesanti’ a livello giuridico?”

(P.B.): “Il CLN Veneto da più di un anno organizza tavoli per organizzare un’intesa e cercare dialogo con gli altri gruppi in nome dell’alto obiettivo della missione; ovviamente ognuno rimane sé stesso nel portare avanti la lotta, chi avanza a passo di lepre e chi di lumaca, chi culturalmente e chi più terra terra, ma ognuno di essi rappresenta una parte che si riconosce nello Stato Veneto.”

(IV): “Torniamo al CLN VENETO: vi sono i mezzi economici per l’ Indipendenza in questo momento?”

(P.B.): “Proprio per la propria struttura già statuaria, in base all’attività sancita dal “Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici” adottato a New York il 19 dicembre 1966, ratificato dall’Italia con legge n.881 del 25 ottobre 1977,ratificato dall’Italia con legge n.881 del 25 ottobre 1977 , gli auto-riconosciuti Veneti posti sotto lo Stato Veneto da ben 5 anno non versano più soldi allo Stato Italiano ma li versano in tassazione per l’ erario Veneto, di cui noi abbiamo i registri. (ci mostra brevemente i registri, ovviamente per noi anonimi- ndR); in breve, NOI Veneti popolo riconosciuto ci stiamo già tassando, versando all’erario Veneto e non a quello italiano.

Questi sono fondi di cui possiamo disporre per l’autodeterminazione data dalla legge sopra citata della nostra Nazione.

Le tasse servono ad uno Stato per garantirci servizi sociali ed utili e lo Stato italiano ci sta dando servizi assenti e, quando presenti, avariati; in più quando le tasse arrivano al 50% per me è schiavitù e noi siamo al 73% di versamenti diretti, 85% con gli indiretti allo Stato Italiano.

Sarebbe già grave per un italiano sopportare questa situazione: se in più uno non si riconosce in questo Stato…(lascia intendere ).

Se una persona si riconosce italiano non dovrebbe neppure lamentarsi, ma se per storicità, per retaggio, per riconoscimento ci si sente Veneti la legge internazionale ci permette di tornare al nostro Stato d’origine.

(IV): “Oltretutto, come accennato prima, vi sono fortissime basi storiche per rivendicare.”

(P.B).: “Si sta parlando di uno Stato che di fatto ha sempre contato come Nazione storica d’ Europa, mai stata regione di- o provincia de-, ma protagonista e fondante della Storia europea e perciò mondiale.”

(IV): “Questo però è finito col 1866 ed il Referendum definito ‘Referendum broglio’ di Annessione all’Italia”

(P.B.) : “Tutto questo veramente è finito nel 1797 con l’ avvento di Napoleone e la fine della Repubblica di Manin (ci corregge; ci vergogniamo, ndR), e fu abbattuta perché oltre che conquistata anche di ‘cattivo esempio’ per tutti gli Stati Europei sottomessi o mira del dittatore francese.

In un mare di stati monarchici, Venezia era un esempio da non seguire, poiché non faceva fare la fame né aveva regimi assolutisti.”

(IV): “Non tutti sono d’accordo, negli studi delle provincie dello Stato de Tera (che si estendeva dall’Istria a Bergamo, ricordiamo) si riscontrava molta insoddisfazione anche sotto la Serenissima, accusata di essere accentratrice nella sua isola.”

(P.B.): “Eppure Verona, la fiera ed orgogliosa Verona, fece “Dedizione” nel 1405 con la fuga dei Carraresi. (https://it.wikipedia.org/wiki/Dedizione_di_Verona_a_Venezia ; in sintesi Verona si sottomise a Venezia mantenendo la maggior parte dei poteri sul territorio, ndR)

Perché Verona fece Dedizione a Venezia?

Per placare le guerre interne dei padroni e dei nobilucci che andavano ad affamare il popolo, cosa che con il Governo della Serenissima venne notevolmente ridotto. Avevano esempi vicini come Vicenza, Feltre e Padova che avevano già fatto Dedizione con soddisfazione, per cui si riconobbero nella Serenissima Repubblica. Ed è quell’esempio che vogliamo portare avanti.”

(IV, maliziosamente): “E Verona fu un esempio di dedizione assoluta, vero?”

(P.B, ride): “Verona fu l’unica che disobbedì al Doge non aprendo le porte durante una ritirata dell’ esercito veneziano e il 31 marzo 1509 sciolsero il giuramento di fedeltà che legava Verona a Venezia.

La città scaligera fu in realtà sempre una spina nel fianco non solo per i Veneziani ma per tutti i seguenti occupanti, non ultimo per lo Stato Italiano. Ma perché questo?

Perché molto nasce da Verona: è una città speciale, una porta per il Nord e un crocevia, con una specificità tutta sua persino staccata dal resto del Veneto, e nonostante sia stata occupata non è mai stata assoggettata. E’ molto preziosa. ”

(IV): “E da qui possiamo riallacciarci ad una domanda che rimuginavamo da un po’, essendo noi Veronesi e dichiarandoci Veronesi ancor prima di Veneti: non vi è la possibilità, col principio di autoderminazione, che Verona volesse autodeterminarsi come Stato, come una sorta di reazione a catena? Sappiamo che il coraggio non mancherebbe, nella città Scaligera (ridiamo, ndR).”

(P.B.): “ Non può, perché non esiste un popolo veronese e non lo dico con malanimo: Verona ha sì una grande storia ma molto lontana e legata alla città-stato Scaligera. Il popolo veronese è riconosciuto come popolo Veneto, questo sta alla base dell’autodeterminazione di un popolo, devono esserci delle premesse (si vedano slides precedenti, ndR). Purtroppo i programmi di insegnamento della Storia italiana ovviamente sono stati infarciti del mito del Risorgimento che conviene allo Stato Occupante per convincerlo ulteriormente. Definzione di popolo dal dizionario Treccani: ogni comunità umana avente un riferimento comune ad una propria cultura ed una propria tradizione storica. Sviluppate su un territorio geograficamente determinato costituisce un POPOLO.

Ogni Popolo ha diritto di identificarsi in quanto tale e ogni popolo ha diritto di identificarsi come Nazione.

Aggiungiamo, noi Veneti, una lingua comune ed una bandiera unica che abbiamo già.”

(IV): “Andiamo per ipotesi: se domani lo Stato Veneto venisse liberato (abbiamo capito che ‘riconosciuto’ lo è già, ndR), come si agirebbe al suo interno?”

(P.B.): “Lo Stato, e così riprendiamo anche il caso di Verona come città unica, verrà plasmato sul modello Svizzero di amministrazione (che oltretutto copiò dalla Repubblica di Venezia, corsi e ricorsi della Storia -nota di Patrizia Badii), perché così ogni cantone\città sarà indipendente e questo sarà un ottimo campanilismo perché si punterà a migliorare: ognuno avrà il proprio…Governatore?

Presidente?

Non ci importa, perché il nostro compito sarà finito ed è un’altra cosa che ci siamo auto-imposti: il CLNVENETO è un traghettatore liberatore e fatto lo Stato, arrivati gli Osservatori Onu per il tempo di controllo e di transizione che durerà minimo dai 6 mesi, il CLN Veneto cesserà di esistere: non avremo cariche. Oltretutto interessante è che chi avrà avuto cariche pubbliche nello Stato Italiano non potrà più ricoprire cariche nello Stato Veneto, per cui basta meri spostamenti di poltrone.”

(IV): “Cosa manca allo Stato Veneto per partire?”

(P.B.): “Come prima cosa serve il popolo che riconosca lo Stato.

Di che numeri si parla, oltretutto? Noi rivendichiamo da Bergamo all’Istria, per cui oltretutto un altro Stato sovrano ancora col quale trattare: ben più dei 5 milioni di abitanti della Regione Veneto.

Il CLN Veneto ha 10% di riconosciuti Veneti dichiarati, siamo già a numeri importanti: questa è la massa critica.

La massa economica poi nel Diritto chiede che si sappia gestire il territorio Nazionale, bensì assicurargli sicurezza e servizi: lo Stato italiano ha tentato varie ingerenze, sia da parte dell’Agenzia delle Entrate che dello Stato Italiano in senso fisico come violazione della proprietà da parte delle sue forze armate.

Chi si pone sotto il CLN Veneto si pone INTERAMENTE sotto di noi con i suoi beni in automatico, e con soddisfazione voglio far presente che pur minacciando e digrignando i denti lo Stato Italiano, di fronte alla legge, ha fatto retromarcia, e non ha mai violato i terreni di proprietà di quel cittadino veneto.

Questo grazie anche ai GIR di cui parlavamo all’inizio, sparsi su TUTTO il territorio che si attivano IMMEDIATAMENTE che intervengono prontamente.

(IV): “La vostra è una lotta di Liberazione, non a caso richiamate il CLN di partigiana memoria.”

(P.B.): “La nostra lotta è effettivamente paragonabile alla Liberazione, poiché abbiamo a che fare con uno Stato occupante armato, con uno stato a noi nemico e che viola giornalmente le proprie leggi, figurarsi quelle di diritto internazionale che ci proteggono.

Lo Stato Italiano digrigna i denti e li digrigna in maniera cattiva, ma non entra dal soggetto che si è posto sotto il CLN Veneto: abbiamo allarmi in automatico via chat che fanno partire immediatamente i GIR che parlano con chi tenta l’intrusione e gli fanno fare dietrofront.

La Guardia di Finanza vi ha rinunciato da ben 3 anni, sapendo di non poter vincere di fronte al diritto internazionale.

Stiamo preparando un cassetto fiscale a cui stiamo dando gli ultimi ritocchi con i nostri avvocati che verrà presto pubblicato: questo sarà lo Stato Veneto, ovvero trasparenza: i registri saranno tutti consultabili e il Consiglio aperto a tutti.

E chiariamo una cosa che molti non comprendono (e che noi non sapevamo prima di questa intervista, ndR): lo Stato Veneto è una Nazione in embrione, in divenire, in potenza.

Ha già una struttura statuaria e sta cercando di ovviare alle mancanze che ancora mancano: per esempio non diremo mai di farvi delle targhe “in casa” Venete col Leone di S. Marco al posto dell’ angolino riservato alla Nazione europea corrispondente, in questo caso l’ I di Italia, perchè non abbiamo ancora un registro automobilistico e sarebbero fuorilegge. Stiamo costruendo ciò che manca dello Stato Veneto.”

(IV): “Per cui non riconoscendo l’ Autorità Nazionale Italiana non sarete neppure in ottimi rapporti col Governatore della Regione Veneto Zaia, in quanto emissario dello Stato Italiano. Neppure con il Referendum per l’autonomia?”

(P.B): “Assolutamente no! (sconvolta ma ride, ndR)

Intanto l’ Autonomia riguarderebbe la Regione Veneto data dallo Stato Italiano come contentino per placarci, e come ci è stato detto all’ Onu: “L’ autonomia è la morte dell’ Indipendenza”.

In più siamo in pessimi rapporti con la Lega Nord, contrariamente a quanto pensano in tanti: la Lega ex Lombarda ed ex Liga Veneta poi assorbitasi, nacque a tavolino negli anni ’80 per sviare ed incanalare il malcontento del Nord Italia per le cose che ricordiamo tutti, ma fu una mera mossa politica e poi per cosa?

Per rivendicare cosa, la Padania?! Ma cos’è sta Padania!?

Non ha Storia, non ha nulla!

E dirò di più, qualcuno ricorderà di certo che Umberto Bossi, ora visto come un antesignano, disprezzava i Veneti, dava loro dei cialtroni, caciaroni e duri di comprendonio.”

(IV): “I famigerati ‘Terroni del Nord’.”

(P.B.): “Circa, sì.”

(IV): “ Chiacchierando prima dell’intervista abbiamo parlato dei punti molto caldi della Costituzione Italiana che si contraddicono e persino un punto legislativo che ‘de facto’ libera il Veneto dall’ Italia: andiamo a svolgerli?”

(P.B.): “Ma volentieri! L’ articolo 2.10 della Costituzione Italiana dice che lo Stato cede la sua sovranità nazionale al diritto internazionale.

Ed è a ciò che ci appelliamo noi, che abbiamo preso contatto proprio con l’Onu per farci riconoscere: il diritto internazionale di autoderminazione supera la sovranità nazionale italiana dell’ articolo 5.

Vi è poi il D.Lgs 212 del 2010, ormai diventata leggenda (sorride, vedremo il perchè- ndR).”

(IV): “Il famoso ‘lanciafiamme’ di Calderoli? (ridiamo, ndR) ”

(P.B.) “Calderoli il 13 dicembre 2010, cancellando 357 decreti, non solo abrogò per sbaglio il “plebiscito truffa” del 1866 che sanciva l’annessione del Veneto al Regno d’Italia, ma anche il Regio decreto che lo confermava: praticamente dal 2010, solo volendolo e costituendolo, riconoscendolo come proprio, lo Stato Veneto può legalmente esistere anche senza lotta!

All’ Onu erano allibiti, dissero che fu il primo caso di una Nazione che si autoevirava !”

(IV, sconvolti): “Per cui, il Tanko del 2014 -del quale comitato de i secondi Serenissimi la signora Badii ne faceva parte- sarebbe stata solo una forzatura?”

(P.B.): “Una forzatura necessaria ma sempre mal interpretata: il secondo Tanko non era fatto per sparare, bensì per proteggere: avremmo chiamato a raccolta il popolo Veneto nelle piazze e, in virtù delle leggi antisommossa, lo Stato Italiano avrebbe agito ed a quel punto il Tanko sarebbe servito come protezione dalla nazione occupante.

Un puro atto dimostrativo: non dimentichiamo che vi furono minacce, brogli e persino violenza fisica durante il famoso ‘plebiscito’ del 1866 che come abbiamo fatto notare E’ STATO CANCELLATO GIURIDICAMENTE, e che il Veneto già nel 1861 senza alcun diritto, visto il Regno Italiano uscì perdente dalla Terza guerra di indipendenza dove si scontrò con uomini Veneti fedeli all’ Austria occupante, specialmente a Lissa dove dimostrarono ancora una volta il valore della Dominante Serenissima. La Francia doveva fare da garante durante la transizione ma lasciò campo libero agli italiani che distaccarono i carabinieri in ogni Comune già nel 1861 e sostituirono i vertici con uomini graditi ai sabaudi; i garanti francesi mugugnarono ma ormai cosa era fatta.”

(IV): “Non le chiederemo nulla del suo processo ancora in atto, non sarebbe giusto. Ma ci ha accennato che lo Stato Italiano digrigna i denti verso di voi: in che senso?”

(P.B): “Lo Stato Italiano attua verso di noi, Serenissimi o attivisti del CLN Veneto, veri e propri comportamenti terroristici: a casa mia è venuta la Digos 5 volte di notte , cosi anche a casa di altre Autorita’ NAZIONALI Venete, a perquisire e intimidire; noi li abbiamo lasciati fare e se ne sono dovuti andare con la coda tra le gambe ma il comportamento è di matrice terroristica,violando la libertà di pensiero e di opinione : allontanano da noi i vicini, gli amici, creano sospetto. Dal canto mio, e voglio farlo sapere, le uniche a cui desidero chiedere scusa sono le mie due figlie che subiscono tutta la situazione; ma ditemi se questa è una Nazione in cui si è desiderosi di vivere, una Nazione nella quale esercitando un diritto legittimo si è sottoposti a tentativi di umiliazione e prostrazione pubbliche.”

(IV): “Ci spiace per il suo trattamento. Ma non vi lasciate sopraffare dalla collera né dalla violenza, come accennavate prima: avete mai allontanato invece qualche elemento facinoroso o esaltato, che non rispecchiasse le virtù di cittadino Veneto?”

(P.B): “Prima mi avete accennato a rimostranze per dei graffiti che sono stati fatti sul suolo pubblico e qui vi sono due questioni da affrontare, tra cui quella di cui stiamo discutendo: sì, dei facinorosi sono stati allontanati ed abbiamo pubblico registro che non possano rientrare.

Non sto dicendo, come molte organizzazioni, che probabilmente saranno stati loro a fare danni o a ‘sbombolettare’, però molti si fanno prendere la mano.

Però, e qui sta il fatto che io non riconduco a “mele marce” per cavarmela, vi faccio invece notare che il gesto potrebbe essere stato fatto apposta: il riconoscimento di un popolo passa anche dai suoi simboli, dai suoi stemmi di famiglia, e potrebbe essere stata causa nostra ma per una causa superiore che è, come diciamo dal principio, la liberazione e l’autoriconoscimento del popolo Veneto.”

(IV): “Ultima domanda, stavolta su un’ipotesi divertente visto abbiamo affrontato un’ intervista erculea: se il Presidente della Repubblica Italiana ovvero la più alta carica rappresentante lo Stato Italiano, Sergio Mattarella, si presentasse alla sua porta, che farebbe?”

(P.B.): “Lo inviterei ad entrare come Capo di Stato amico, facendogli presente che si trova su suolo Veneto; se invece venisse proprio perché accetta lo Stato Veneto, beh… Inizierei subito a contrattare dopo avergli offerto un thè (ride).

Noi abbiamo il diritto ed il dovere di interloquire il più possibile con lo stato Occupante per una transizione pacifica verso lo Stato Veneto ed il comportamento personale etico è vincolante anche nel pubblico per noi.

Cosa vi aspettavate, che gli urlassi ‘pussa via, bruto vecio!’ (ride)?

Nello Stato Italiano vi sono uomini d’ eccellenza, come nelle FFOO e nella Protezione Civile Veneta, come mi ha detto e che io so che ci sono: dobbiamo dialogare con essi, convincerli a fare il passo in più, esporre il Gonfalone.”

(IV): “E’ stata una bellissima ed inaspettata intervista, siamo tutti stremati (ed immaginiamo anche i lettori, ndr) e noi la ringraziamo molto per il suo tempo. Vuole chiudere lei, che in fondo ne ha tutto il diritto?”

(P.B.): “Vorrei che una cosa sia ben chiara: lo Stato Veneto non aderirebbe probabilmente all’Europa messa come ora, no. Posso solo teorizzarlo, ovviamente, perché io appunto non avrei e non vorrei potere decisionale finita la Liberazione, ma conosco ormai i Veneti.

Ma è in atto ora un cambiamento, un cambiamento storico e geopolitico enorme.

I popoli si stanno svegliando e l’Europa a cui aderiremo sarà un’ Europa dei popoli, non un’ Europa del denaro. Non si può fermare il cambiamento.”

(IV):”Magari troverete l’occasione per venire a parlarne in Valdadige.”

(P.B.):” Speriamolo: tutti i Veneti devono sapere e devono finalmente prendere coscienza del loro essere popolo. Spero ci rivedremo a presto, e tenete a mente le mie parole.”