In quest’ora tragica della storia d’Italia, nella quale, col silenzio incomprensibile del presidente della Repubblica e della Corte costituzionale e delle istituzioni dell’Unione Europea, è stato sospeso l’esercizio di diritti fondamentali della persona e delle formazioni sociali, riconosciuti e garantiti dalla Costituzione, e il normale funzionamento del Parlamento, istituzione-cardine della democrazia; in queste settimane, nelle quali le relazioni sociali sono ridotte al minimo e quelle economiche nazionali paralizzate, quasi si fosse piombati – ora, agli inizi del terzo millennio e in Europa – in uno stato di polizia, giunga a tutti una parola di incoraggiamento. Dobbiamo continuare a restare per quanto possibile in contatto vicendevole, pronti alla difesa e alla lotta, anche a prezzo di qualche sacrificio, fino al completo ripristino di diritti cui non possiamo rinunciare e alla cui violazione le Potenze mondiali non possono assistere indifferenti, accettandole come uno stato di normalità.
L’esperienza della violazione dei diritti dell’uomo, come Popolo Veneto la conosciamo bene, purtroppo, e da troppo tempo. Nel 1866 il Popolo Veneto venne riconosciuto, a livello internazionale, quale soggetto sovranamente in grado di decidere di sé; eppure, fu proprio allora ed è da allora che è iniquamente oppresso dallo Stato italiano, che lo annetté a sé con l’inganno del plebiscito, l’occupazione militare e la violazione dei patti internazionali appena sottoscritti. Sono quasi 154 anni che resistiamo, con dignità, attendendo il momento del ripristino del diritto violato.
In quest’ora tragica, per la democrazia, con l’emergere delle inconsistenti e ipocrite relazioni tra Stati dell’Unione Europea, il Popolo Veneto chiede con forza alle Potenze, per mio tramite, quale «Prete del Popolo Veneto», di intervenire, in tutte le sedi adatte e forme legalmente possibili, per agevolare il ripristino in Italia dei diritti fondamentali delle persone e delle formazioni sociali, e di autodeterminazione dei Popoli della penisola.
Vi saluto con il cuore benedicente: «Sia lodato Gesù Cristo!».
don Floriano Pellegrini
Ufficio Comunicazione C.L.N.Veneto