TRIBUNALE DI VICENZA PER DIFENDERE GLI AUTODETERMINATI

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TRIBUNALE DI VICENZA PER DIFENDERE GLI AUTODETERMINATI

Abbiamo i Diritti e la Legge dalla nostra parte…

Fino ad oggi il nome di Patrizia Badii non mi diceva nulla e poco sapevo del Comitato di Liberazione Nazionale Liberazione Veneto (CNL Veneto).

Ma, nel primo pomeriggio, esco dalla penultima udienza del secondo processo in due giorni (…..) e vedo, guardato a debita distanza da un numeroso manipolo di poliziotti, un folto gruppo di manifestanti, rumorosi ma pacifici, con le bandiere del Leone di S. Marco e con gli striscioni inneggianti proprio al Comitato di Liberazione Nazionale Veneto.

Mi avvicino, chiedo a chi posso rivolgermi per conoscere il perché del sit-in e mi viene indicata Patrizia Badii, che mi si presenta con un grande ma determinato sorriso, un residuo accento fiorentino e la qualifica di “componente dell’Autorità Nazionale Veneta e responsabile della Difesa…” oltre che di imputata, insieme ad altri più di 20 membri del C.L.N. Veneto nel processo istruito a Vicenza con indagini partite nel 2017 per “associazione a delinquere e istigazione a non pagare le tasse“.

Come si fa, dopo due udienze consecutive di due dibattimenti diversi, altri processi in arrivo e qualche condanna già comminatami, solo perché scrivo quello che avviene e quello che vedo, da uno Stato di cui ancora accetto l’autorità ma che stimo sempre di meno, a non ascoltare questi “imputati”?

Loro sono accusati di non voler pagare le tasse a questo Stato, in cui non si riconoscono perché vogliono che rinascano le nazioni storiche della “penisola italica, tutte belle ma tutte diverse…“, in base, dice Patrizia Badii, a convenzioni e norme internazionali che consentirebbero di pagarle, invece, agli stati “da liberare dall’occupazione” se esiste un C.L.N. che li rappresenti e li coordini.

E, dopo aver ascoltato la fiorentina Badii (“Veneto è chi veneto fa“, è così che… “annette” anche me) condannare “lo Stato italiano che istruisce processi se uno dice la verità“, come si fa a non “offrire” alla libera valutazione di tutti le sue ragioni storiche per la “liberazione” delle varie nazioni che esistono nella penisola tanto più che tra gli avvocati che difendono lei e gli altri più di venti imputati c’è il cassazionista veneziano Lorenzo Fogliata, già mio legale quando, per altri motivi, lottavo comunque a Roma, e, oltre tutto, grande studioso e cultore dell’indipendentismo?

Tanto più che Patrizia Badii, la Serenissima fiorentina, trattiene alla fine a stento le lacrime tra i cori dei suoi perché lei in un mondo di comode convenienze è disposta a pagare per i suoi ideali.

LA LEGGE VA RISPETTATA E DEVE ESSERE UGUALE PER TUTTIADMIN CLNVeneto​