In seguito all’articolo pubblicato dal Messaggero Veneto in data 24 agosto, questo è il link, riguardo l’arresto del patriota veneto Massimiliano Moscatello siamo a precisare quanto segue:
– Massimiliano Moscatello non è un secessionista, (la secessione è percorso dei venetisti o di popoli come i Catalani che non hanno possibilità di decolonizzarsi) ma una semplice persona che come altre migliaia nel territorio ha preso coscienza di quali sono le sue origini e quali i suoi diritti di sovranità sul territorio veneto in base al diritto internazionale.
– la ricostruzione dei fatti presentata nell’articolo non corrisponde a quanto accaduto in realtà. Gli stessi Carabinieri della caserma di Sacile hanno confermato in udienza per la conferma dell’arresto davanti al GIP e al avv. Tapparo del foro di Udine, difensore di Massimiliamo Moscatello facente parte del pool di avvocati di fiducia del C.L.N.V., che non stavano facendo un posto di blocco, né un pattugliamento per un’indagine in corso, stavano semplicemente “guidando verso est, quando hanno incrociato la macchina del Moscatello, persona a loro già nota, con lo stesso alla guida e con un’altra persona al fianco (una volta identificata risultava essere il padre..) a quel punto hanno girato la macchina e l’hanno voluto fermare” senza una ragione valida ma solo perchè, aggiungiamo noi, Moscatello è un patriota veneto.
– una precisa domanda fatta in aula dall’avv. Tapparo ai Carabinieri coinvolti chiarisce la dinamica dell’accaduto:
avv. Tapparo: “come mai pur avendo riconosciuto macchina e conducente l’hanno voluto fermare per chiedere a quest’ultimo di identificarsi con obbligo di consegna dei documenti ?”
Dopo un po’ di palese difficoltà, arriva una risposta vaga da parte dei Carabineri: “perché il Moscatello è un soggetto che stiamo monitorando…
Risulta oltremodo chiaro come le forze dell’ordine italiane abusino abitualmente di tutti i cittadini, indipendentsti e non, sul territorio italiano riguardo alle procedure di identificazione, sia a piedi che alla guida di un veicolo richiedendo la consegna dei documenti, cosa non prevista nell’ordinamento giuridico italiano.
Ora la palla passa al giudice italiano il 1 Settembre quando ci sarà il processo per direttissima per “RESISTENZA PASSIVA” da parte di Moscatello.
Certo è che Massimiliamo Moscatello, non ha violato alcuna legge italiana riguardo l’identificazione e non riconoscendo l’autorità dello stato Italiano, porterà, supportato dal Comitato Liberazione Nazionale Veneto, davanti al tribunale internazionale questo caso di abuso nei suoi confronti.
C.L.N.V.
Ufficio Stampa
Aggiornamento Stampa in data 26/08/2016